A Catanzaro si racconta l'Alzheimer con parole di cura e umanità
Parlare di Alzheimer significa parlare di dignità, di memoria che sfuma ma anche di comunità che resiste

Catanzaro - “Cura, persone, futuro. Per un domani migliore” non sarà un convegno tradizionale, ma un racconto corale, intimo e intenso. Martedì 23 settembre, alle ore 17.30, nella Sala Concerti di Palazzo de Nobili a Catanzaro, voci diverse si alterneranno per comporre un mosaico di esperienze e riflessioni attorno al tema della demenza, con uno sguardo che mette al centro le persone e i loro bisogni.
L’Alzheimer, che rappresenta oltre il 60% di tutte le forme di demenza, è una malattia che non colpisce solo chi ne è affetto, ma travolge intere famiglie, ridefinendo tempi, relazioni, prospettive. In Calabria, come nel resto d’Italia, cresce la domanda di assistenza, mentre il peso maggiore continua a ricadere sui caregiver, spesso lasciati soli. Parlare di Alzheimer significa parlare di dignità, di memoria che sfuma ma anche di comunità che resiste, e della necessità di servizi sanitari e sociali più vicini alle persone.
Dopo i saluti del segretario provinciale del Partito Democratico di Catanzaro Gregorio Gallello, prenderanno la parola Desirè Addesi (dirigente medico presso AOU Renato Dulbecco), Amalia Talarico (assistente sociale), Valentina Laganà (psicologa e psicoterapeuta esperta in neuropsicologia), Sabrina Curcio (dirigente psicologo presso ASP di Catanzaro), Roberto Lacava (responsabile clinico del Centro per i disturbi cognitivi e le demenze di Catanzaro) e lo scrittore, editorialista e filmmaker Flavio Pagano.
Ognuno di loro porterà una parola, una tessera di un mosaico che va oltre le definizioni tecniche e si fa racconto di vita: sarà come una staffetta emotiva, dove ogni voce raccoglie e rilancia quella precedente, fino a comporre un unico sguardo collettivo.